ZOMBI MANIFESTO

Io sono un’opera d’arte.

Non-morta

Non-viva

In un non-luogo, non-tempo

Il piacere della Mia morte che deforma le facce potenti del “popolo sovrano” si fa maschera di paura. Io sono una non-morta: non lavoro, oppure ho un non-lavoro. Non sono donna, non sono uomo. Per “loro” non sono.

We are neither alive nor dead

Our society would be pleased by our death, even a metaphorical one,

but we try to resist in this in-between condition

we are hidden in the public discourse but we are there

we fight for the visibility of the decline

we fight for the visibility of our non-existence

the only way to exist is to resist

the only solution is revolution

the zombie revolution

we are fighting for our non-existences to be acknowledged

to dismantle this network of non-places, non-institutions, non-public sphere.

The only way to exist is to re-exist therefore to resist.

Mes kovojam pries sielu vagyste


Quel che perdiamo deambulando, e che prima con ribrezzo viene trattato, poi feticizzato e musealizzato, scientificamente chiamiamo lebbra dei non morti, contagiati dal virus della civiltà e delle economie globali.
I nostri grumi sono l'unica arte rimasta, il resto è mestiere dei vivi.
I non morti rappresentano una coscienza postumana
i non morti conservano la memoria dei morti
i non morti sono il futuro concime della terra
l'ecologia postnucleare
i non morti sono nomadi costretti alla sedentarietà
non morti sono memento e emblema di sopravvivenza
i non morti non temono il freddo
ospitano forme di vita invece di sfruttarle
i non morti non sono bestie spazzine, ogni scheletro fa la sua parte nella marcia ai vivi.

immergiamoci.
i tessuti marciscono, le carni imputridiscono
sfaldiamo imbellettandoci con peste e malaria
nelle cavità sviluppiamo larve di zigotteri, efemerotteri, plecotteri, ditteri.
diffondiamo il morbo, catalizziamo la patogenesi.
coltiviamo la cosmesi postprandiale!


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